No;
era semplicemente il figlio di un capo tribù che viveva da tempo
in quella verde giungla. Il suo nome era: Kerokee.
Kammamuri
ringraziò il suo salvatore e gli propose di condividere con lui
la sua avventura. "Non
andare oltre, la foresta ti inghiottirà" disse Kerokee.
Ma
Kammamuri, ostinato e deciso a liberare il suo villaggio dalla miseria,
riprese il cammino. Kerokee allora pensò di assisterlo e di proteggerlo. Dopo
aver percorso un lungo tratto, non senza difficoltà, i due videro
affiorare tra gli alberi la punta della piramide maledetta che custodiva
il tesoro. Quando
tutto sembrava andare per il meglio, ecco che apparve un lungo ed enorme
serpente che strisciava intorno alle mura diroccate e, facendo uscire dalla
sua bocca lingue di fuoco, ostacolava il passaggio. Kerokee
strappò, dalla collana che aveva al collo, una piccola scatoletta
dorata che conteneva una polvere magica e la gettò al serpente che,
avido, la inghiottì. Il serpente si arrotolò, si sollevò
in alto più volte, e, alla fine, tra suoni assordanti e spaventosi,
stramazzò a terra. Kerokee
col piede spinse indietro il serpente e trovò, sotto il suo corpo,
un chiodo storto: la chiave della piramide. Avevano
appena varcato la soglia, che Kerokee cadde in una trappola: una rete metallica
a scatto; fortunatamente con un colpo di reni riuscì ad aggrapparsi
alla sua estremità e ad impedire la chiusura; così Kammamuri,
con prontezza, lo aiutò a salvarsi, restituendogli il favore. Con
l'entusiasmo sulle spalle e la fortuna che li guidava, si ritrovarono nell'ultima
stanza che nascondeva il mistero di Jungle Green. Aperta
la porta, una luce abbagliante li avvolse: era la statua d'oro del leone,
re e padrone della giungla, ricoperto di monete d'oro e oggetti di ingente
valore e splendore. Il
sogno di Kammamuri si stava realizzando; lui, la sua povera famiglia, i
corundunesi avrebbero avuto, finalmente, cibo e ricchezza per sempre; ma,
prendere una sola parte di quel tesoro, avrebbe significato togliere a
Jungle Green il suo cuore misterioso e affascinante che per millenni aveva
resistito a tiranni e predatori. Kammamuri
e Keroke e decisero di lasciare alla foresta il suo tesoro e di conservare
immutato nel tempo la loro amicizia e il ricordo della bellissima avventura.